Installare un climatizzatore su un vecchio impianto: i rischi e le difficoltà che pochi conoscono
Molti pensano che sostituire un climatizzatore esistente sia un lavoro rapido e meno costoso perché l’impianto è già pronto. In realtà, un vecchio impianto può complicare notevolmente l’installazione e richiedere più tempo e competenze specifiche di un’installazione ex novo.
Quando un cliente chiede di installare un nuovo climatizzatore al posto di uno vecchio, spesso parte dal presupposto che il lavoro sia semplice: “basta smontare il vecchio e montare il nuovo”. Tuttavia, chi si occupa di climatizzazione sa bene che le cose non stanno così. Un vecchio impianto può nascondere insidie tecniche che rendono il lavoro più lungo, più complesso e talvolta anche più costoso.
Perché un vecchio impianto complica l’installazione
Gli impianti di climatizzazione, come tutte le reti frigorifere, sono soggetti a usura, contaminazione e alterazione nel tempo. Anche se i tubi in rame possono sembrare in buone condizioni, al loro interno possono essere presenti residui di olio e gas refrigerante del vecchio compressore, incompatibili con il nuovo climatizzatore.
Ad esempio, un impianto che lavorava con gas R22 o R410A non può essere utilizzato senza una pulizia approfondita se si installa una macchina con gas R32, perché il contatto tra oli diversi può causare reazioni chimiche e danni al nuovo compressore.
Prima di riutilizzare vecchie tubazioni, è indispensabile eseguire un lavaggio professionale con prodotti specifici che rimuovono i residui di olio e impurità. Questa operazione richiede tempo, materiali e competenze, e non può essere improvvisata.
Le cartelle: cosa sono e perché vanno rifatte
Le cartelle sono le connessioni coniche create all’estremità dei tubi in rame che permettono di collegare le linee frigorifere al climatizzatore. Vengono realizzate con un apposito utensile, la cartellatrice, che deforma l’estremità del tubo per creare una superficie di tenuta perfettamente conica.
Quando si smonta un vecchio impianto, le cartelle non possono essere riutilizzate perché già serrate e deformate. Devono quindi essere tagliate e rifatte da capo. Ma ogni volta che si accorcia il tubo per rifare la cartella, si riduce la lunghezza disponibile. Se il tubo era già corto, può essere necessario prolungarlo.
La brasatura: quando serve e cosa significa
Per ripristinare la lunghezza delle tubazioni o collegare tratti nuovi e vecchi, si ricorre spesso alla brasatura, un procedimento di saldatura a caldo che unisce due tubi in rame utilizzando una lega metallica con l’ausilio di una fiamma ossiacetilenica. È un’operazione delicata che richiede esperienza, perché un errore può compromettere la tenuta dell’impianto o introdurre impurità nel circuito frigorifero.
Ogni brasatura deve essere eseguita sotto flusso di azoto per evitare l’ossidazione interna dei tubi. È un lavoro da professionisti, non da improvvisati, e comporta costi aggiuntivi di materiale e tempo.
Vecchie installazioni e problemi di spazio
Un altro problema frequente riguarda le vecchie installazioni, dove le unità esterne erano spesso montate in alto, vicino al soffitto o a parete, per ridurre l’ingombro. Oggi questa pratica è considerata scorretta, perché non rispetta le distanze minime di ventilazione richieste dai produttori. Durante la sostituzione può quindi essere necessario riposizionare l’unità o rifare le linee per rispettare le nuove regole di installazione.
Conviene rifare l’impianto?
In molti casi sì. Rifare le linee frigorifere da zero, se non sono sottotraccia, ha un costo simile a quello necessario per lavare, brasare e adattare un impianto vecchio. Inoltre, un impianto nuovo garantisce la compatibilità totale con il refrigerante e la sicurezza del circuito.
Naturalmente, se le tubazioni sono murate o difficilmente accessibili, si procederà con il recupero e la pulizia del vecchio impianto, ma sempre valutando caso per caso con un tecnico specializzato.
5 consigli per sostituire correttamente un climatizzatore
- Non dare per scontato che il vecchio impianto sia riutilizzabile: serve sempre una valutazione tecnica.
- Richiedi il lavaggio professionale delle tubazioni se il nuovo climatizzatore usa un refrigerante diverso.
- Controlla lo stato delle cartelle: vanno sempre rifatte da zero per garantire la tenuta perfetta.
- Verifica la posizione della macchina esterna: deve rispettare le distanze di ventilazione previste dal produttore.
- Affidati solo a tecnici abilitati FGAS: una brasatura o una connessione fatta male può compromettere l’intero impianto.
Conclusioni
Sostituire un climatizzatore non è mai un semplice “cambio macchina”. Un vecchio impianto va controllato, lavato, adattato e spesso modificato per garantire la compatibilità con le nuove tecnologie e i nuovi gas refrigeranti. Rivolgersi a un tecnico esperto è l’unico modo per evitare problemi futuri e garantire prestazioni ottimali.
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FAQ sulla sostituzione dei climatizzatori su impianti esistenti
Posso installare un nuovo climatizzatore utilizzando le vecchie tubazioni?
Solo se le tubazioni sono compatibili con il nuovo refrigerante e dopo aver eseguito un lavaggio professionale. In caso contrario, è meglio rifare l’impianto.
Che cosa sono le “cartelle” di collegamento?
Le cartelle sono le connessioni coniche dei tubi in rame che uniscono il climatizzatore all’impianto. Devono essere rifatte ogni volta che si sostituisce una macchina.
Che cosa significa “brasatura” dei tubi?
È un tipo di saldatura a caldo che serve a unire o prolungare le tubazioni in rame. Deve essere eseguita da un tecnico qualificato sotto flusso di azoto per evitare ossidazioni interne.
Conviene rifare tutto l’impianto?
Spesso sì, perché i costi di lavaggio e adattamento possono equivalere al rifacimento completo. Inoltre, un impianto nuovo assicura migliori prestazioni e compatibilità con il gas R32.
